Lavoro di squadra, multidisciplinarietà e ricerca applicata alla clinica sono il cuore del progetto di Monasterio, presentato nei giorni scorsi a Bologna durante il congresso di Aiac, l’associazione italiana di aritmologia e cardiostimolazione.
Un progetto importante sull’alcolizzazione della vena di Marshall nel trattamento della fibrillazione atriale e sul prezioso ruolo dell’infermiere. La vena di Marshall è un residuo embriologico della vena cava superiore sinistra che contiene innervazioni e in cui si originano “focolai” di aritmia.
L’alcolizzazione è una procedura innovativa che prevede la somministrazione di piccolissime dosi di alcol etilico in questa piccola diramazione venosa in modo da colpire e disattivare solo le cellule responsabili della fibrillazione. In Monasterio, da febbraio 2022 a luglio 2023, un pool di infermieri ha svolto uno studio sugli esiti dell’alcolizzazione che ha coinvolto 60 pazienti con fibrillazione atriale e sottoposti ad alcolizzazione della vena di Marshall. Dopo un attento e continuo monitoraggio, sia durante, sia successivamente alla procedura, sono state escluse complicanze come versamento pericardico, accessi vascolari, comparsa di febbre. Lo studio ha accertato che la procedura non influisce, né sui tempi di recupero del paziente, né su quelli di degenza. Ha inoltre evidenziato il ruolo centrale dell’infermiere nella esecuzione della procedura: l’infermiere è protagonista nell’allestimento della sala, nella preparazione del paziente e dei materiali per l’approccio ablativo e anestesiologico e come co-operatore nelle fasi peri ed intra procedurali di alcolizzazione e nel follow up per l’analisi del ritmo attraverso il monitoraggio remoto dei loop recorder impiantati durante la procedura.
A presentare lo studio al congresso Aiac sono stati gli autori e le autrici: Maria Beatrice Levantesi, Federico Ceccarelli, Alice Maionchi, Paolo Solinas, Silvia Nassi, Marco Vaselli e Stefania Baratta.