Nell’ambito dell’iniziativa “Arte Scienza e Rispetto”, l’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Massa-Carrara ha promosso un concorso con lo scopo di favorire l’impegno nella ricerca infermieristica. Quattro infermiere di Fondazione Monasterio sono state premiate per la qualità dei loro progetti.
Secondo Premio all’infermiera dell’Emodinamica, Alice Dessì che, con il progetto “Il trend dei pazienti con STEMI dalla pandemia ad oggi”, ha analizzato l’età media dei pazienti con diagnosi di STEMI che, in regime di urgenza, sono transitati presso l’unità operativa di emodinamica pre e post covid (2017-2020 vs 2020-2023).

Terzo premio all’infermiere della sala operatoria, Federica Ceccotti, per il progetto “Formarsi per formare” sull’importanza della formazione del tutor in sala operatoria. Tra gli obiettivi dello studio quello di creare un team di formatori selezionati, con lo scopo di sviluppare un modello di apprendimento lean in una specialità così complessa come lo strumentista in cardiochirurgia dal neonato all’adulto.
Premio speciale riconosciuto dal Consiglio Direttivo dell’Ordine per il valore della comunicazione per la professione infermieristica alle infermiere della Degenza Adulti Giulia Tonelli e Irene Bardini per il loro progetto “L’alfabetizzazione sanitaria: cosa può fare l’infermiere”. L’alfabetizzazione sanitaria è costituita da una serie di competenze, che vanno dalla capacità di leggere e interpretare materiale scritto o stampato, a quella di far di conto, a quelle di dialogare efficacemente con i professionisti e sapersi orientare nella complessità delle strutture sanitarie. Scopo dello studio è l’elaborazione di strumenti per educare il paziente al percorso di ricovero in Monasterio, al coinvolgimento della famiglia e dei caregivers, fino al ritorno a casa.

«Questi riconoscimenti contribuiscono a delineare sempre di più il grande contributo che l’infermieristica italiana sta dando nella prevenzione e gestione delle malattie, diffondendo nuove conoscenze ed evidenze sia in ambito nazionale che internazionale, in particolare nell’educazione sanitaria e nel nursing. Con questa certezza anche le donne e gli uomini del SITRA continueranno a lavorare riconoscendo la ricerca e la formazione quali driver di crescita professionali».
«Momenti di maggiore difficoltà – aggiunge Luca Fialdini infermiere in terapia intensiva adulti e Presidente dell’Ordine – che, come prescritto dal nostro Codice Deontologico, noi professionisti della sanità abbiamo diffuso e difeso il sapere scientifico sostenendo chi era più fragile e vulnerabile, supportando il Paese, riconoscendo nello stare accanto ai cittadini l’essenza della professione infermieristica».
Progetti e premi che, come descritto nel Commentario al Codice Deontologico delle Professioni Infermieristiche del 2019, confermano la ricerca attività indispensabile per lo sviluppo scientifico e culturale di qualsiasi disciplina e professione. Affermare che l’infermiere “riconosce il valore della ricerca scientifica e della sperimentazione” significa sottolineare l’impegno dei professionisti in tali ambiti, e la consapevolezza che lo studio rigoroso e sistematico dei fenomeni di salute e dell’infermieristica rappresenta un mandato prioritario nell’attuale scenario della cura.
Fare ricerca infermieristica significa “generare nuove conoscenze, rispondere a domande o risolvere problemi, generare nuove domande”. Come affermava Virginia Henderson, “madre” dell’assistenza infermieristica, “per poter parlare del nursing come scienza, bisogna dimostrare che esso si presta ad essere oggetto di ricerca scientifica […] Se oggi, in tutte le professioni come l’industria, l’indagine scientifica serve a risolvere dei problemi e fornisce la base alle attività di programmazione, perché dovrebbe fare eccezione proprio la professione infermieristica?”