Cooperazione internazionale
Nel solco della tradizione dell’Istituto di Fisiologia Clinica CNR, da cui la Fondazione Monasterio ha origine, le attività e i progetti condotti nell’ambito della cooperazione sanitaria internazionale sono molteplici.
Grazie a una ormai radicata sensibilità collettiva del personale che, a vario titolo, viene coinvolto in tali iniziative.
I primi progetti di cooperazione risalgono agli anni ‘80-’90, quando l’Ospedale Pediatrico Apuano di Massa, oggi Ospedale del Cuore, svolgeva missioni sanitarie in Yemen, Giordania, ed altri Paesi più svantaggiati e collaborava – grazie al supporto della Croce Rossa – con l’Ospedale di Tirana.
Fino al 2010, in collaborazione con l’International Heart School di Bergamo e la Scuola Superiore “S. Anna”, è stato organizzato presso l’Ospedale del Cuore il Master Internazionale in Cardiologia, Cardiochirurgia e Cardio-anestesia, che ha visto partecipare decine e decine di medici provenienti da tutto il mondo per apprendere tecniche altamente specialistiche da attuare poi, ove possibile, nei propri Paesi.
Nel tempo, così, molti Centri di cardiochirurgia sono stati creati o consolidati con professionisti formati a Massa (da Pechino, a Sarajevo, a Tirana e Gomel, fino a Tripoli).
Oggi, forte di questa rilevante tradizione ed esperienza, e stante l’eccellenza raggiunta nella cura delle patologie cardiache in ambito pediatrico ed adulto, la Monasterio è diventata un riferimento nel panorama delle attività sanitarie di cooperazione, non solo a livello regionale.
Le attività di cooperazione internazionale svolte dalla Fondazione si concretizzano, sulla base di specifici progetti coerenti con la situazione del Paese e del Centro interessati, secondo le seguenti modalità:
- periodiche missioni sanitarie nella struttura estera individuata, con effettuazione di attività sanitarie: dallo screening, all’interventistica chirurgica a favore di pazienti pediatrici;
- accoglienza presso l’Ospedale del Cuore di Massa dei pazienti pediatrici per il ricovero e l’effettuazione di interventi di cardiochirurgia localmente non realizzabili: i piccoli pazienti sono accompagnati da un genitore (che soggiorna nella struttura ospedaliera) e, nei giorni immediatamente precedenti e successivi al ricovero (ad esempio, per specifici esami di follow-up), possono soggiornare nelle foresterie presenti nel comprensorio dell’ospedale;
- attività di formazione di personale sanitario medico (cardiologi pediatrici, cardiochirurghi pediatrici, cardio-anestesisti intensivisti pediatrici, ecc.) e non medico (tecnici di circolazione extra-corporea, tecnici di anestesia, infermieri di sala operatoria e di terapia intensiva, ecc.), con programmi di formazione ritagliati in base al livello di competenze locali ed alle aspettative del centro, sia in termini di tempistica che di skills richiesti;
- realizzazione di un sistema di tele-consulto a supporto dei clinici locali, per consulenza nella diagnosi e supporto alle attività di follow-up in loco da parte degli specialisti dell’Ospedale del Cuore; tale strumento potrà essere utilizzato anche per collegamenti “live” da parte dei medici del centro estero, che possono partecipare alle riunioni di discussione dei casi clinici presso l’Ospedale del Cuore ed agli eventi formativi organizzati all’interno di FTGM.
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Numerosi i Partner che collaborano con la Fondazione nei vari progetti di Cooperazione Internazionale.
In primis, l’Associazione “Un Cuore, Un Mondo” che da anni supporta l’Ospedale del Cuore nelle attività di ricovero di pazienti pediatrici provenienti dall’estero, e che ha nel tempo sostenuto molte attività svolte all’estero (oggi è in essere un progetto per l’Eritrea).
Più recente, invece, il supporto assicurato dalla Fondazione “Rosa Pristina ONLUS” che ha deciso di sostenere, e in misura importante, progetti di Cooperazione Sanitaria svolti dalla Fondazione in Albania e in altri Paesi svantaggiati.
Tra i numerosi altri “supporter” della Fondazione, si rammenta poi il PCRF (Palestine Children’s Relief Fund) con cui vengono realizzate periodiche missioni cardiochirurgiche in Cisgiordania (Ramallah e Nablus) e nella Striscia di Gaza (Gaza).
Foto di copertina: due volontarie dell’Ospedale del Cuore e un bambino sottoposto alle nostre cure, in Eritrea