Operazione simulata su un cuore in 3D, l’operazione “vera” va poi a buon fine
L’intervento, eseguito presso la Fondazione Toscana G. Monasterio (FTGM), già Ospedale Pediatrico Apuano (OPA) di Massa, è riuscito. Si tratta del primo caso in Italia di simulazione su un cuore 3d.
Un ‘cuoricino’ in 3d, stampato della stessa dimensione, forma e con le stesse anomalie di quello di una bambina di tre anni, ricoverata da tempo presso la Fondazione Monasterio. Su questa riproduzione i medici hanno prima studiato, lavorato e fatto pratica, per poi poter operare la piccola in completa sicurezza, ieri mattina.
Si tratta, come spiegato dai media, della prima operazione di questo genere, eseguita dal dottor Bruno Murzi, primario di cardiochirurgia pediatrica di FTGM, e dalla sua equipe di medici, il dottor Vitali Pak e il dottor Raffaello Giordano. Un’operazione eccezionale resa possibile da una tecnica innovativa: la simulazione su un cuore 3d, primo caso in Italia, frutto di un progetto multidisciplinare europeo.
La bambina, spiegano i medici, è nata con una sindrome eterotassica, ovvero con le vene del cuore mescolate. L’intervento su un cuore così piccolo risultava complesso e pericoloso. Il gruppo ha ricostruito le immagini ecografiche e di risonanza magnetica, ha stampato il modellino di cuore in 3d e lavorato su quello prima di intervenire sulla bambina.
L’intervento è perfettamente riuscito, e la piccola si trova adesso in terapia intensiva, ed è in via di guarigione.
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