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Dal lettino alla sala operatoria in macchinina

Dal lettino della degenza alla sala operatoria con un mezzo speciale: una macchinina.

 

Provengono da tutta la Toscana, e sono i piccoli pazienti dell’Ospedale Meyer: sostano all’Ospedale del Cuore di Massa per un giorno soltanto, in regime di Day Hospital, e sono sottoposti a interventi di chirurgia minore.
Ciò è possibile perché l’Ospedale di Monasterio è un hub pediatrico.
Ad operarli per qualsiasi tipo di procedura di chirurgia generale sono i chirurghi del Meyer, che si trovano in sala operatoria con il team di anestesisti pediatrici di Monasterio.

I bambini e le bambine, il giorno dell’operazione, saltano sulla piccola Lamborghini fiammante e telecomandata che è stata donata all’Ospedale del Cuore dall’Associazione Aicca.
Partono dalla loro stanza e guidano – in autonomia o grazie al telecomando del personale di Monasterio – fino alla sala operatoria, parcheggiando accanto al tavolo operatorio.

Incredibile: grazie alla macchinina, la componente d’ansia si riduce, e gli anestesisti non somministrano la dose di premedicazione farmacologica.
I bambini, quindi, grazie allo speciale mezzo, vivono l’esperienza come un gioco divertente, concentrandosi sulla guida e tranquillizzandosi. L’ingresso della sala operatoria, infatti, rappresenta (per tutti, ma soprattutto) per i bambini una soglia molto difficile da varcare.
Il momento dello spostamento dalla propria stanza di degenza verso la sala adibita all’intervento è uno dei più difficili dell’intero percorso chirurgico: i pazienti si sentono trasportati in maniera passiva sopra una barella, e i corridoi, lunghi e con un’illuminazione fredda, appaiono spaventosi.
La macchinina elimina tutto questo.
I bambini e le bambine si dirigono autonomamente verso la sala operatoria (in maniera attiva, quindi), e al risveglio cercano di nuovo il gioco.
Il ricordo del percorso chirurgico è positivo, e non vivono con sofferenza nemmeno lo strappo dai genitori che – adesso, dopo il lungo periodo di interdizione dovuto al Covid – possono accompagnarli.

 

macchinina

Non ci prendiamo cura della malattia, ma della persona. È con questo intento che accogliamo i pazienti negli ospedali di Monasterio. E nel caso dei nostri piccoli pazienti, ciò si traduce nell’impegno collettivo a rendere il più possibile giocoso il percorso chirurgico dei bambini, i nostri piccoli eroi. L’attenzione alla cura e l’umanità del nostro personale sono arricchite dal contributo prezioso delle volontarie e dei volontari delle associazioni che storicamente ci supportano, Un Cuore Un Mondo, Aicca e non solo.
Voglio sottolineare che questa iniziativa, così apprezzata dai nostri bambini e dalle loro famiglie, nasce per volontà dei medici, degli infermieri e degli OSS dell’Ospedale del Cuore: il loro lavoro è faticoso e molto impegnativo, ma lavorando col cuore trovano sempre l’energia per fare di più, ogni giorno.

Marco Torre

Direttore Generale, Monasterio

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