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Hikikomori: chi pensa al cuore? La parola all’esperto, il cardiologo pediatra

Hikikomori.

Sono giovani, sono senza aspirazioni, obiettivi, relazioni sociali. E rimangono chiusi nelle loro stanze.
Sono 54.000 in tutta Italia, e da sindrome giapponese è divenuto fenomeno sociale e un problema dilagante in tutto il mondo.
È uscito il primo studio nazionale condotto dall’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Cnr-Ifc) che fornisce una stima quantitativa dell’isolamento volontario degli adolescenti in Italia sulla base del periodo 2020/2021.
Si tratta del fenomeno dei cosiddetti “Hikikomori” – appunto -, termine giapponese che si traduce con “ritirati sociali”.
Sono ragazzi e ragazze di età compresa fra i 15 e i 19 anni: stanno chiusi nelle loro case – spesso, addirittura, nelle loro stanze – e non escono quasi mai, se non per necessità e impegni inderogabili. Non frequentano la scuola, non pensano al futuro, non hanno ambizioni professionali, non hanno fiducia in loro stessi. Non mantengono alcuna relazione sociale fisica, mantenendo i contatti solo su internet. Aumentano le ore di sonno, leggono, guardano serie tv, utilizzano compulsivamente i videogiochi.

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Questo stile di vita che effetto ha sul cuore?

La sedentarietà è un nemico per bambini e adolescenti.
Al contrario, l’attività fisica e sportiva sono indispensabili alleati per la salute del cuore.

Uno stile di vita sedentario aumenta il rischio di obesità, insicurezza e depressione. Ancora, un insufficiente sviluppo dell’organismo e del sistema immunitario.
Tutto ciò, con il tempo, facilita l’insorgenza di patologie cardiovascolari e polmonari, aumentando il rischio di malattie molto diffuse negli adulti come il diabete, l’ipertensione arteriosa e patologie degenerative di ossa e articolazioni.

Sport e movimento, invece, contribuiscono a un adeguato sviluppo dell’organismo, poiché agiscono sui muscoli, sulla circolazione del sangue, su polmoni, cuore, cervello e sistema immunitario. Fortificano l’apparato muscolo-scheletrico e prevengono alterazioni della colonna vertebrale.
Lo sport, fin dalla più tenera età, insegna a controllare e coordinare i movimenti, contribuisce a prevenire l’ansia e le tensioni muscolari, favorisce il sonno ed il buon umore.
L’attività fisica non è solo salute del corpo ma anche della mente.
Il movimento incrementa la creatività, la crescita dell’autostima, le capacità di iniziativa e la consapevolezza di sé a livello fisico ed emotivo e aiuta a socializzare.
Chi pratica costantemente uno sport ama e apprezza di più la sua vita e quella degli altri.

La parola all’esperto: la Dottoressa Nadia Assanta, Cardiologo Pediatra:

Oggi, le stime sono allarmanti: l’80% degli adolescenti non è sufficientemente attivo fisicamente ed il 36% circa ha uno stile di vita completamente sedentario.
Il messaggio che deve essere trasmesso a bambini e ragazzi, invece, deve essere questo: chi pratica sport cresce più sano e sviluppa maggiormente le facoltà cognitive cerebrali. Inoltre, ha maggiori probabilità di essere felice, ama e apprezza di più la sua vita e quella degli altri.
Fare attività fisica costante rappresenta un investimento per una vita futura sana.

Nadia Assanta

Cardiologo Pediatra, Monasterio

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