Monasterio protagonista della webconference “Dentro la cura. Costruire relazioni attraverso empatia e storie di vita” organizzato e promosso da Il Colloquio Clinico, rivista italiana di comunicazione sanitaria, diretta dal dottor Sergio Ardis. La webconference ha coinvolto psicologi, medici e pazienti che, attraverso la narrazione di esperienze personali di cura, hanno evidenziato il ruolo dell’empatia nella relazione medico-paziente.
La centralità del paziente e della sua storia umana – e non solo clinica – è nel Dna di Monasterio e il webinar è stata l’occasione per ribadire quella centralità. Lo hanno fatto Pamela, paziente dell’Ospedale del Cuore e parte del team che l’ha affiancata nel lungo periodo di degenza: il dottor Marco Marotta, psicologo di Monasterio, il dottor Umberto Paradossi, cardiologo e la dottoressa Silvia Corallo, infermiera di Terapia Intensiva.
La storia di Pamela è eloquente esemplificazione del percorso di cura in Monasterio, del valore riconosciuto alla persona e alla sua volontà, della capacità di personalizzare percorsi riconoscendo l’unicità di ciascuno. Pamela arriva all’Ospedale del Cuore in gravi condizioni, viene ricoverata in terapia intensiva e lì scopre che esiste la cura umanizzata, l’ascolto, la capacità di vedere la persona oltre la malattia: “In terapia intensiva all’Ospedale del Cuore di Massa – sono le parole di Pamela durante il webconference – ho scoperto che esiste un modo “umano” in cui medico e paziente possono entrare in relazione, o meglio, in collaborazione. Gli anestesisti, i medici e gli infermieri mi hanno trattata con rispetto, mi hanno ascoltata, mi hanno parlato, hanno manifestato consapevolezza del dolore che provavo adoperandosi per attenuarlo. Da subito sono stata coinvolta dai medici nelle decisioni che mi riguardavano e le mie considerazioni e decisioni sono sempre state rispettate. All’Ospedale del Cuore di Massa, per la prima volta mi sono sentita in un luogo di “cura”, dove ogni controllo periodico diventa un piacevole incontro con professionisti “amici del cuore”.