La Fondazione Toscana Gabriele Monasterio (FTGM) è stata premiata per il miglior progetto sulla qualità e la sicurezza della cure dalla Organizzazione Mondiale della Sanità e dal Centro Regionale Rischio Clinico della Regione Toscana nell’ambito del Quality Day 2016 a Firenze, tenutosi il 29 Settembre u.s.
Il progetto ha visto coinvolta una popolazione particolarmente fragile in quanto costituita dai pazienti cardiologici e cardiochirurgici pediatrici o adulti affetti da cardiopatia congenita in cui il momento della dimissione a domicilio rappresenta una fase molto critica per il rischio potenziale di non seguire adeguatamente e da subito la terapia domiciliare.
Per contenere i rischi legati ad una possibile discontinuità terapeutica in modo da garantire un adeguato e sicuro ritorno a casa, un gruppo di lavoro costituito da medici, farmacisti ed infermieri e clinical risk manager di FTGM ha elaborato e condiviso delle modalità operative aziendali ed interaziendali da attivare all’atto della dimissione che permettano un’adeguata e tempestiva presa in carico della terapia prescritta alla dimissione, specie in caso di terapia galenica.
Questo progetto ha visto coinvolte le Unità di degenza della Cardiologia e della Cardiochirurgia Pediatrica oltre che la UO Farmaceutica Ospedaliera di FTGM, che ha ad oggi attivato una rete di collaborazione con tutte le Farmacie ospedaliere/territoriali della Regione Toscana e di altre Regioni italiane per un totale di 36 farmacie coinvolte, con possibilità di ulteriore espansione su tutto il territorio nazionale.
Scopo di questa rete è garantire la rapida e standardizzata presa in carico della terapia da parte della Azienda Sanitaria di appartenenza dei pazienti in dimissione, specialmente per quanto riguarda la terapia galenica e minimizzare il disagio per i familiari attraverso la consegna di fogli informativi a supporto alla continuità terapeutica. Inoltre, alla dimissione la presenza del Farmacista Ospedaliero all’atto della consegna della terapia e dell’Infermiere ha permesso di creare un momento di condivisione delle informazioni e di vero counseling con riduzione della sensazione di possibile abbandono nella fase post-ospedale.
Il progetto è arrivato al primo anno di esperienza e i suoi risultati hanno dimostrato un netto miglioramento nella gestione della terapia farmacologica ed una maggiore sicurezza per il paziente e dei familiari.