All’alba della nomina, il giovane Direttore realizza un intervento di straordinaria complessità su una bambina affetta da una rarissima cardiopatia e con un cuore che batte a destra
Nominato il Dottor Vitali Pak alla guida della Cardiochirurgia Pediatrica dell’Ospedale del Cuore di Massa della Fondazione Monasterio.
Il Dottor Pak raggiunge il traguardo a meno di 50 anni di età. Nato in Uzbekistan da genitori coreani, ha completato i suoi studi universitari di Medicina e di specializzazione in Cardiochirurgia in Russia. Nel 2000 arriva in Italia per seguire il Master in cardiochirurgia pediatrica presso la International Heart School del Professor Lucio Parenzan, a Bergamo.
Ha maturato una lunga e consolidata carriera professionale, sia dal punto di vista della continua formazione che della esperienza sul campo anche all’estero, come all’Ospedale pediatrico Necker di Parigi con il Professor Vouhe e al Children’s Hospital di Cincinnati con il Professor Tweddell. Il Dr. Pak ha una consolidata esperienza anche nel campo della cooperazione sanitaria, avendo guidato numerose missioni internazionali, chiamato da colleghi stranieri per svolgere lezioni frontali e formazione in sala operatoria, su casi complessi di bambini con diverse malformazioni congenite, in diversi Paesi.
Di particolare rilievo la sua grande esperienza nella cardiochirurgia neonatale: basti pensare che il più piccolo bambino che ha curato aveva un giorno di vita, pesava 400 grammi, e il cuore delle dimensioni poco più grandi di una noce.
Il Dottor Vitali Pak varca le soglie dell’Ospedale del Cuore di Massa il 17 settembre 2012. Scelto, circa due anni e mezzo fa, come Direttore facente funzione, al pensionamento del Dottor Bruno Murzi, oggi, 1 settembre 2022, esattamente dieci anni dopo, il Dottor Pak è il nuovo Direttore dell’Unità Operativa della Cardiochirurgia Pediatrica.
«Sono orgoglioso di essere stato scelto per guidare la cardiochirurgia pediatrica toscana – commenta il Dottor Vitali Pak, in veste di nuovo Direttore. É una sfida personale molto impegnativa: mi pongo l’obiettivo di migliorare l’aspetto organizzativo e clinico, sempre a favore dei piccoli pazienti cardiopatici, non solo della nostra regione, ma anche di tutta Italia.
Essere il Direttore di una squadra di cardiochirurghi significa per me avere una enorme responsabilità nei confronti dei giovani colleghi, che vorrei aiutare nel percorso di formazione e crescita professionale.
Sono convinto che, lavorando insieme ad altre unità del nostro Ospedale, riusciremo a migliorare i servizi e i risultati clinici nel trattamento delle cardiopatie congenite, e lasciare un’impronta positiva nella lunga storia della Cardiochirurgia Pediatrica all’Ospedale del Cuore».
E il Dottor Pak, all’alba del suo nuovo incarico ufficiale, ha eseguito un intervento di straordinaria eccezionalità (Hemi Mustard + Rastelli), che ha impegnato l’équipe per circa 10 ore in sala operatoria e che è stato classificato, per complessità e rischio di mortalità, al livello più alto secondo la classificazione della “Society of Thoracic Surgeons – European Association for Cardio-Thoracic Surgery Congenital Heart Surgery Mortality Categories”.
Nicoleta, questo il nome della bambina, ha 10 anni ed è arrivata dalla Moldavia per affidare il proprio cuore alle cure della Monasterio. La diagnosi era spaventosa: un cuore posizionato a destra, che – oltretutto – presentava numerose e associate malformazioni. Si tratta di una forma di cardiopatia congenita che ha un’incidenza dello 0,05 per cento rispetto alla totalità delle cardiopatie congenite diagnosticate.
Giunta all’Ospedale del Cuore a luglio, per essere sottoposta a tutt’altra operazione, ha visto – e sentito – cambiare il proprio cuore nel giro di un mese.
Facciamo un passo indietro. Nicoleta ha il cuore che batte a destra, con diagnosi di trasposizione congenitamente corretta delle grandi arterie in destrocardia con atresia polmonare ed ampio difetto del setto interventricolare.
Grazie al lavoro di cooperazione sanitaria internazionale, svolto di concerto dall’Associazione “Un cuore un mondo” e dalla Fondazione Monasterio, la piccola paziente è arrivata in Italia per essere sottoposta all’intervento di Fontan, cioè il completamento di un percorso chirurgico palliativo, al cui primo stadio era già stata sottoposta nel suo Paese di origine, a soli 9 mesi di vita.
Ma, dopo settimane di studio e discussione collegiale da parte del team multidisciplinare formato da Cardiochirurghi, Cardiologi e Cardio-Anestesisti, i Medici, all’unanimità, hanno deciso di sottoporre la piccola Nicoleta a un intervento completamente diverso, lungo, estremamente delicato, ma risolutivo per il suo cuore.
La risonanza magnetica cardiaca post operatoria ha dimostrato che il cuore della bambina è stato corretto al 97 per cento: Nicoleta potrà condurre una vita normale.
«È stata una scelta difficile, ma assolutamente condivisa con tutta la squadra: noi eravamo pronti – spiega il Dottor Pak, che ha guidato l’intervento.
Non solo una decisione, ma anche un’operazione impegnativa e complessa. Tre erano principalmente le difficoltà dell’intervento: la rara cardiopatia congenita, la morfologia del cuore a destra, e il fatto di dover intervenire su un cuore che già aveva subito un’operazione, elemento che, quindi, aggravava il – già presente – rischio operatorio.
Bisogna avere coraggio, e credere nell’équipe: e io ci credo, nei singoli, come medici e come persone, e nel gruppo. Per questo, ringrazio la Dottoressa Gaia Viganò e il Dottor Duccio Federici, i cardiochirurghi che erano al mio fianco, il Dottor Alexandru Morosan, il Cardio-Anestesista che era in sala, la Dottoressa Alba Buselli, tecnico perfusionista, la Dottoressa Daniela Pardini, tecnico di anestesia, e la Dottoressa Rossana Vinciguerra, strumentista di sala».
«Inizia una nuova pagina dell’incredibile storia della Cardiochirurgia Pediatrica dell’Ospedale del Cuore, con Vitali Pak come nuovo Direttore – conclude Marco Torre, il Direttore Generale della Fondazione Monasterio. Il Dottor Pak ha già avuto modo di dimostrare, in sala operatoria e fra i corridoi dell’Ospedale, le sue qualità professionali e umane, riuscendo a conquistare il cuore dei nostri pazienti. Sono certo che il Dr. Pak, anche grazie alla squadra che ha saputo creare in questi anni, saprà stupirci con risultati ancor più sorprendenti. Lo attende, inoltre, un compito molto importante per la nostra Regione: contribuire allo sviluppo del Centro Interaziendale Meyer-Monasterio per la Cardiochirurgia e Cardiologia Pediatrica».