Estratto dall’articolo di Lucia Zambelli del 18 maggio 2017
Uno straordinario intervento combinato al cuore è stato eseguito all’Ospedale del Cuore di Massa su una paziente sarda. L’intervento è stato eseguito il febbraio scorso, ma i medici hanno voluto aspettare a darne comunicazione che la paziente si fosse completamente ristabilita. La signora 29enne ora sta bene ed è tornata in Sardegna.
“Siamo orgogliosi del fatto che prima di tutto siamo riusciti a salvare una vita. – è il commento dell’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi – Il sistema sanitario toscano ha mostrato ancora una volta la propria eccellenza. L’Ospedale del Cuore di Massa è ai vertici di tutte le valutazioni cardiochirurgiche, e questo intervento conferma la qualità dei professionisti e dell’organizzazione di quell’ospedale. Complimenti a tutte le équipe che si sono alternate per portare a termine con successo questo intervento così complesso, e in bocca al lupo alla ragazza che è tornata in Sardegna“
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“A quanto a nostra conoscenza, – è la dichiarazione di Luciano Ciucci, direttore della Fondazione Toscana Gabriele Monasterio – si tratta di uno dei rari casi descritti di dissezione dell’arteria polmonare che sono sopravvissuti; ma, soprattutto, è la prima volta che viene riportato che due interventi cosi complessi come la sostituzione aortica e il trattamento della dissezione polmonare sono eseguiti assieme con un risultato positivo, per altro in una paziente già sofferente per con una cardiopatia così complessa associata ad ipertensione polmonare cronica gravissima e sindrome di Turner“
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La paziente giungeva all’Ospedale del Cuore di Massa la notte all’una, con un volo militare Cagliari-Pisa, in condizioni cliniche compromesse. Tale quadro richiedeva un intervento chirurgico in emergenza per evitare una rottura completa dell’arteria polmonare, che avrebbe portato al decesso della paziente. L’intervento veniva effettuato la mattina stessa e terminava la sera dello stesso giorno alle 21, per una durata di circa 13 ore. Vista la complessità del quadro clinico e la durata dell’intervento, si alternavano al tavolo operatorio due équipe di 6 chirurghi, 2 anestesisti, oltre a 10 operatori tra infermieri, ferristi, infermieri di anestesia, tecnici di circolazione extracorporea. Un esempio di collaborazione multidisciplinare che ha visto coinvolti medici specialisti delle U.O. di Cardiochirurgia Pediatrica diretta dal dottor Bruno Murzi e dell’U.O. di Cardiochirurgia per Adulti diretta dal dottor Marco Solinas e dell’U.O. Anestesia e Rianimazione diretta dal dottor Paolo Del Sarto.
“L’intervento chirurgico – spiegano i cardiochirurghi che l’hanno eseguito – presentava numerose difficoltà, tra cui la presenza di numerose e tenaci aderenze, causate dai precedenti interventi, in cui era inglobato il cuore. Nell’intervento l’arteria polmonare, la valvola polmonare, la valvola aortica e l’aorta ascendente venivano asportate e sostituite con delle protesi artificiali, e le arterie coronarie della paziente venivano mobilizzate e reimpiantate: si tratta, è evidente, di “manovre” di estrema delicatezza e difficoltà. La sostituzione dell’aorta ascendente in contemporanea al trattamento della dissezione polmonare si rendeva necessaria a causa dell’estrema fragilità dei tessuti della paziente, probabilmente anche per la patologia sindromica di cui era affetta”
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