Trattamento mini-invasivo della fibrillazione atriale
Trattamento mini-invasivo della fibrillazione atriale
La fibrillazione atriale è la più comune aritmia cardiaca.
Le camere atriali presentano un’attività elettrica caotica e un’attività meccanica incoordinata, il battito cardiaco risulta irregolare e con estrema variabilità nella frequenza, che può andare da molto alta a molto bassa. Tipicamente, si presenta con la comparsa di palpitazioni (cardioplalmo), affanno, difficoltà a respirare (dispnea), o ridotta tolleranza allo sforzo o all’esercizio fisico, ma può anche essere asintomatica.
Le conseguenze di questa aritmia possono essere molto serie: in particolare, tra le più temute si annoverano gli eventi tromboembolici (ictus), la disfunzione ventricolare sinistra e lo scompenso cardiaco, il decadimento cognitivo (demenza), la depressione, la perdita di qualità della vita e anche un aumentato rischio di morte.
L’Unità Operativa Cardiochirurgia dell’Adulto garantisce il trattamento di questa patologia sia in pazienti con fibrillazione atriale isolata che in caso di fibrillazione atriale concomitante ad altre condizioni cardiache, attraverso le seguenti procedure chirurgiche.
- Ablazione Toracoscopica epicardica: grazie all’utilizzo di una piccola telecamera (sonda videoscopica), è possibile raggiungere la superficie esterna del cuore (epicardio) attraverso il cosiddetto approccio toracoscopico (tre piccoli forellini sulla parete toracica), con cui è eseguita una procedura di ablazione a radfiofrequenza a cuore battente e senza l’utilizzo della circolazione extracorporea, che consente di interrompere il “cortocircuito elettrico” che causa e mantiene l’aritmia. I pazienti candiadati a questa procedura sono quelli con fibrillazione atriale parossistica recidivante, già trattati con una procedura di ablazione transcatetere, quelli con fibrillazione atriale parossistica ricorrente che non posso effettuare una procedura di ablazione transcatetere per motivi tecnici o anatomici (ad esempio, presenza di dispositivi interatriali), pazienti con fibrillazione atriale persistente o persistente di lunga durata nel contesto di un protocollo di trattamento combinato sequenziale epicardico toracoscopico ed endocardico (dall’interno del cuore) transcatetere percutaneo.
- Esclusione dell’auricola sinistra: sempre attraverso l’utilizzo di una sonda endoscopica, è possibile raggiungere in toracoscopia sinistra l’auricola sinistra e posizionare alla sua base un dispositivo che ne garantisce la completa chiusura ed esclusione dal circolo; in questo modo, viene eleminata la più comune sede di formazione dei trombi ed origine degli emboli e ridurre nettamente il rischio di ictus a lungo termine.
- Ablazione concomitante con approccio mininvasivo toracotomico/endoscopico: procedura dedicata al trattamento della fibrillazione atriale concomitante durante interventi cardiochirurgici condotti con approccio mininvasivo, ad esempio durante procedure di riparazione valvolare.
- Ablazione concomitante con approccio sternotomico: procedura dedicata al trattamento della fibrillazione atriale concomitante durante altri interventi cardiochirurgici che richiedano un approccio convenzionale, ad esempio durante procedure di rivascolarizzazione miocardica (bypass aortocoronarico).
