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Una donazione di sangue può salvare la vita a 3 persone

Da una sacca di sangue si ricavano globuli rossi, plasma e piastrine: ciò permette di salvare la vita a tre pazienti.

Allarme carenza di sangue. Stiamo assistendo ad una grave carenza di donazioni di sangue che si sta protraendo da molto tempo, purtroppo.
Il sangue è vita: basti pensare che la donazione di una sola persona può salvare la vita ad altre tre persone.
In occasione della Giornata Mondiale della Donazione del Sangue, che ricorre oggi, Fondazione Monasterio e l’intera Usl Toscana Nord-Ovest lanciano un appello, un invito a compiere un gesto semplice, ma di grande rilevanza sociale.

Negli Ospedali il sangue è una necessità quotidiana. Ogni volta che si verifica una carenza di sangue, diventa drammatica non solo la gestione di eventi eccezionali come i disastri o gli incidenti, ma anche e soprattutto la quotidiana attività sanitaria che coinvolge la maggior parte degli interventi chirurgici e di alta specialità della cardiochirurgia, l’attività del pronto soccorso, le terapie oncologiche contro tumori e leucemie, i trapianti di organo e di midollo osseo.
Altrettanto importante è la donazione del plasma. Serve per i pazienti che vanno incontro a importanti interventi chirurgici, come gli interventi al cuore, nelle emergenze emorragiche del pronto soccorso, per i pazienti in terapia intensiva, o ancora per la produzione di molti farmaci salvavita, come i fattori della coagulazione o le immunoglobuline.

A proposito di cuore, le problematiche cardiologiche sono statisticamente una delle prime cause di morte e l’emergenza circa la carenza di sangue che stiamo vivendo comporta un importante slittamento degli interventi di cardiochirurgia all’Ospedale del Cuore di Massa.
Per avviare un intervento di cardiochirurgia, infatti, è necessario che siano disponibili due sacche di sangue del gruppo sanguigno da operare: questo, anche nelle sale operatorie dell’Ospedale del Cuore, in cui si utilizzano tecniche e processi particolarmente avanzati e attenti alla riduzione del consumo di sangue, quali in primis la chirurgia mini-invasiva.

«In questi giorni molti interventi di routine sono spostati o, addirittura, cancellati a causa della carenza sangue – spiega il Dottor Marco Solinas, Direttore dell’Unità Operativa Cardiochirurgia dell’Adulto della Monasterio. Garantiamo e facciamo sforzi continui, insieme al centro trasfusionale dell’Usl Toscana Nord-Ovest, al fine di gestire le urgenze e le emergenze, ma lo slittamento dei programmi operatori sta provocando grande sconforto, apprensione e disagio nei pazienti in attesa di intervento e sta allungando in maniera sensibile le liste di attesa».

La carenza di sangue – si sottolinea – non riguarda soltanto la Toscana, ma l’Italia intera, anche in relazione agli effetti della pandemia da Covid-19.
L’invito congiunto è, dunque, quello di recarsi al Centro Trasfusionale più vicino e donare sangue e plasma.

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